Sono Joshua, ma per la causa musicale mi sono voluto attribuire il plurale maiestatis, perché la vicenda è dannatamente seria.
Ecco perché sono “Gli Incubi di Freud”, affinché riesca a soddisfare la precisa necessità di introspezione pubblica con la schiettezza propria della musica, ambito che mi permette di muovermi senza gli abituali impacci di timido introverso quale sono nella vita di tutti i giorni.
Finalmente posso abbracciare le mie paure anche fuori dalle sedute dallo psicologo, stritolandole nella morsa di un rock ruvido ma pur sempre regale.
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